Le affermazioni di Serge Rossmeisl, direttore della FBO (Federazione delle organizzazioni calcistiche professionistiche), lasciano poco spazio all’immaginazione: non terminare la stagione, avrà un impatto enorme sui club olandesi, che dovranno rivedere i propri piani.
Zero profitti sulla vendita dei biglietti e sponsor che non rinnoveranno i contratti. La diminuzione delle entrate non comporterà solo un taglio agli stipendi dei calciatori, ma a quelli di tutto lo staff (allenatori e personale d’ufficio compresi).
Per queste problematiche, la KNVB (Federazione calcistica dei Paesi Bassi), valuterà l’impatto finanziario generato dal COVID-19. La nuova stagione non riprenderà prima del 1 settembre 2020 e fino a quella data molte analisi andranno rielaborate.
Il presidente del sindacato dei giocatori Evgeniy Levchenko, dichiara di non aver ancora ricevuto richieste ufficiali da parte dei club, ma sottolinea, senza mezzi termini, di non condividere le scelte fatte da varie società estere che hanno tagliato anche del 50% gli stipendi. Aggiunge che nelle prossime settimane, si dovranno chiudere in maniera definitiva i campionati per capire quali squadre parteciperanno alle Coppe Europee, quali saranno promosse in Eredivise e quali squadre retrocederanno nella Juliper League.
La preoccupazione di Rossmeisl si focalizza in primis sui contratti dei calciatori, che di norma scadrebbero il 30 giugno, ma che a questo punto slitterebbero a chissà quale data. Altri dubbi riguardano l’inizio degli allenamenti da concordare o meno per agosto e l’apertura della nuova stagione calcistica.