“Nessun amico quando si abbassa la visiera” è questa la frase che molti piloti si ripetono nell’abitacolo della loro monoposto prima che si spengano tutti i semafori.
Nonostante la F1 sia uno sport composto da 10 squadre, ogni protagonista traccia un percorso personale che non sempre è in linea con le decisioni del team o del compagno che indossa la stessa divisa.
Tra le più grandi rivalità nate tra i piloti nel corso della storia di questa competizione, la maggior parte si è accesa tra compagni di squadra.
Avendo a disposizione la stessa equipe di esperti e una macchina ugualmente competitiva, i due piloti corrono le gare ad armi pari e hanno quindi le stesse probabilità di vincere. In questi casi contano solo abilità e strategia.
È proprio quando davanti a questo scenario che sono nate alcune delle più celebri rivalità nella storia di questo sport.
Un esempio perfetto è la scintilla accesa tra Prost e Senna durante gli anni che li videro in prima linea a bordo della McLaren. In particolare, tra il 1988 e il 1989, i due piloti duellarono fino all’ultima curva tra sorpassi mozzafiato e manovre al limite per guadagnare la posizione sul compagno di squadra. L’accesa rivalità tra i due non si affievolì neanche nel 1990, quando Prost lasciò la scuderia inglese per correre con la Ferrari. Dopo una stretta di mano avvenuta al Gran Premio di Monza sotto gli occhi dei tanti giornalisti presenti, nel Gp di Suzuka Senna causò un incidente che fece terminare la gara ad entrambi i piloti. Il brasiliano ammise le sue colpe solo tempo dopo.
Una delle rivalità più accese nella storia della F1 è quella tra Niki Lauda e James Hunt, che ha ispirato il film “Rush” (2013).
I due piloti combatterono in pista tra il 1973 e il 1979.
Due caratteri opposti e due approcci alle gare totalmente diversi. L’inglese Hunt è dedito al divertimento anche fuori dalla pista e non ha paura di correre rischi con sorpassi al limite e manovre azzardate. L’austriaco è invece freddo, riservato e sempre concentrato sulla gara.
I due lottano fino all’ultima curva per conquistare la posizione fino alla fine delle loro carriere.
Un’altra delle rivalità più famose ed avvincenti che è nata in pista è quella assai più recente tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, che ricorderà la maggior parte dei tifosi che sta leggendo questo articolo.
Un percorso tracciato insieme sin dagli anni delle categorie minori, due storie totalmente opposte: Lewis proviene da una famiglia modesta, suo padre, Anthony, cerca di lavorare il più possibile facendo anche gli straordinari per permettere al figlio di continuare a correre. Nico, invece, è nato in una famiglia ricca, vive a Montecarlo ed è figlio di un ex pilota.
I due diventano rivali durante gli anni della loro carriera in Mercedes, in particolare tra il 2014 e il 2016. Dopo il primo titolo vinto da Vettel, Hamilton riesce a conquistare i successivi due mondiali. Dopo una partenza faticosa che ha visto l’inglese vincere solo grazie alle ultime gare, il secondo titolo arriva senza troppi ostacoli per Lewis. Nel 2016 Nico avrà la meglio (anche a seguito di una rimonta del compagno) e riuscirà a vincere il suo primo e unico mondiale, a seguito del quale avverrà il ritiro.
Il 6 volte campione del mondo è stato spesso protagonista di accese rivalità all’interno dei box. Prima di Nico Rosberg, l’inglese ha cercato di battere a colpi di sorpassi (e non solo) Fernando Alonso durante gli anni in McLaren. I due si detestavano a tal punto che il pilota spagnolo bloccò di proposito il suo compagno di squadra subendo una penalità in gara nel 2007. Fu proprio in quel periodo che la scuderia inglese si vide portato via il titolo mondiale dalla Ferrari di Kimi Raikkonen.
Anche nella Formula 1 di oggi, se osserviamo attentamente, è possibile individuare qualche scintilla che ha fatto scoppiare, in più di un’occasione, un’accesa rivalità.
Per i tifosi della Rossa è impossibile dimenticare l’ultima gara in Austria che avrebbe dovuto sancire la prima vittoria dell’esordiente ferrarista Charles Leclerc, se non fosse stato per una manovra assai azzardata di Max Verstappen.
«La Ferrari va male perché ha smesso di barare»
Sono queste le parole pronunciate dal giovane pilota della Red Bull a seguito di un problema alla power unit del monegasco e alla mancata pole position di Vettel.
Che questi episodi possano trasformarsi in una spettacolare lotta all’ultima posizione nei prossimi anni?
Le rivalità sono da sempre state oggetto di polemiche e critiche durante i GP nel corso della storia di questo sport. Tuttavia, se queste sono alimentate da un comportamento sportivo e corretto, possono solo aggiungere spettacolarità e magia ad una competizione che tiene legati agli schermi milioni di telespettatori in tutto il mondo e che, ormai da 70 anni, ci fa sognare l’ebbrezza della velocità.