Questa volta Verona non è fatal come nel 1973 con Nereo Rocco e nel 1990 con Arrigo Sacchi, ma è pur sempre un crocevia probabilmente decisivo nella volata scudetto, questa volta a favore dei rossoneri, che vanno sotto, rimontano e ora hanno bisogno di soli 4 punti tra Atalanta e Sassuolo per festeggiare il 19° scudetto della loro storia. A trascinare il Diavolo ci pensano due ventenni dal presente e dal futuro sempre più radioso: Tonali, il migliore in campo, mette a segno la doppietta che permette di rimontare lo svantaggio di Faraoni, Leao si conferma letale sulla fascia sinistra e veste nel migliore dei modi i panni di assist-man dopo aver steso la Fiorentina settimana scorsa. I nove punti conquistati nelle ultime tre giornate hanno la loro firma e se tra 180′ sarà scudetto, il loro marchio rimarrà indelebile.
Due cambi per Tudor rispetto alla squadra che ha vinto a Cagliari: in difesa torna Gunter, Lazovic viene preferito a Depaoli. In avanti Barak e Caprari a supporto di Simeone, 39 gol in tre. Pioli, invece, preferisce Saelemaekers a Messias e Krunic vince il ballottaggio con Brahim Diaz. Dopo un inizio equilibrato, intorno al quarto d’ora il Milan aumenta i giri del motore e mette alle strette un Verona che non riesce mai a ripartire. Al 14′ Montipò con un grande volo alza sopra la traversa un colpo di testa di Krunic e un minuto dopo il Diavolo trova il gol, con uno schema provato in allenamento: lungo lancio di Maignan, Tonali vince il corpo a corpo con Ilic e in diagonale batte Montipò. Il Var interviene e annulla per un fuorigioco del centrocampista rossonero, questa sera schierato in posizione avanzatissima da Pioli. L’ex Brescia, 22 anni dopo, è scatenato e al 22′ chiude l’uno-due con Calabria, ma la botta del terzino è respinta con i piedi dal portiere dell’Hellas. A metà tempo i padroni di casa danno segnali di risveglio, con Caprari e Simeone, mentre la risposta nel Milan è nel destro al limite di Krunic alto di poco. Le squadre si allungono e i ribaltamenti di fronte si fanno sempre più frequenti: al 35′ Simeone calcia sull’esterno della rete, il Bentegodi esplode ma è solo un’illusione ottica. L’esultanza, però, è solo rimandata di 3 minuti, quando Faraoni si inserisce con un perfetto tempismo sul secondo palo e di testa deposita alle spalle di Maignan il delizioso assist di Lazovic. Il Milan si getta a capofitto all’attacco e in chiusura di tempo trova il pari: Leao si beve Casale e dalla linea di fondo mette in mezzo per Tonali che in scivolata da due passi non sbaglia (48′).
Sempre sull’asse Leao-Tonali il Milan completa la rimonta a inizio ripresa, al termine di una splendida azione in contropiede: il portoghese si beve in velocità Barak e mette sul secondo palo per il compagno che a porta vuota non sbaglia. Un gol fondamentale perché spezza le gambe a un buon Verona, che ha voglia ma non più la forza di reagire. Maignan corre uno spavento solo su un tiro-cross di Faraoni (58′) e i rossoneri vanno ancora vicini al gol con Leao e Calabria, prima di calare il tris nel finale con Florenzi, entrato da una manciata di minuti. Al triplice fischio di Doveri esplode il Bentegodi, pieno di tifosi del Diavolo che ormai vedono il traguardo davvero a un passo.
Fonte: Sport Mediaset