Sembra essersi complicata la trattativa per il passaggio di proprietà del Milan tra Investcorp ed Elliott. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano un’ attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Sembrava tutto procedere senza intoppi, a tal punto che le due parti erano arrivate quasi al momento clou della trattativa, cioè la firma dell’accordo. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.
In ogni caso, Investcorp ha dato una sorta di ultimatum ad Elliott, con quest’ultimo che non rimane molto convinto di cedere il club al fondo del Bahrein. E sullo sfondo c’è RedBird che da settimana scorsa si è inserito prepotentemente per la corsa all’acquisto del club. Insomma, il futuro del club rossonero non si sa ancora da chi sarà gestito, con ogni discorso che probabilmente verrà rimandato una volta finito il campionato.