11 luglio 2021, Wembley, Londra, l’Italia del calcio è campione d’Europa per la seconda volta nella propria storia e ha il suo eroe in Gigio Donnarumma, decisivo nella serie di rigori contro l’Inghilterra. Donnarumma viene nominato miglior giocatore di Euro 2020 e di lì a poco diventerà un giocatore del Paris Saint Germain, con un contratto principesco. A 22 anni era sul tetto d’Europa e secondo tanti il Milan avrebbe pagato dazio con la sua cessione, con l’arrivo nella porta rossonera del “Carneade” francese Mike Maignan. 14 giugno 2022, neanche un anno dopo Donnarumma ha vinto il campionato con il Psg, ma è stato colpevole nell’eliminazione dei francesi in Champions League contro il Real Madrid, l‘Italia è fuori dal Mondiale ed è stata seppellita da 5 gol contro la Germania, il Milan è tornato campione d’Italia e il migliore della stagione rossonera è stato… Maignan. Più di qualche addetto ai lavori ha sottolineato che con il francese in porta lo scudetto lo avrebbe vinto l’Inter.
Per di più Gigio continua a subire critiche, non ultima quella della giornalista Rai Tiziana Alla, che ha fatto venire i nervi a fior di pelle al gigante di Castellammare di Stabia. Donnarumma è stato votato come miglior portiere della Ligue 1, ma alzi la mano chi conosce un altro portiere del campionato francese. L’impressione è che un campionato poco allenante come quello transalpino non faccia migliorare Donnarumma, soprattutto in due fondamentali dove è carente: uscite alte e gioco con i piedi. La sensazione è che Gigio sia rimasto fermo al 2017, alla prima stagione da titolare al Milan, grande reattività tra i pali, grandi parate, ma anche qualche errore di troppo. In questa stagione sicuramente non gli ha fatto bene il dualismo con Navas, ma è anche vero che sono passati 5 anni e in rossonero è stato sempre titolare inamovibile, come in Nazionale. Donnarumma si goda le vacanze e poi pensi bene a cosa fare da grande, perché il credito dell’estate 2021 è bello che scaduto. Come sempre nel calcio la riconoscenza non esiste, altrimenti non avrebbe lasciato a zero il club che lo ha lanciato bambino in Serie A. E che oggi è campione d’Italia senza di lui. O forse grazie a lui.