Un rigore sbagliato, un gol e tanta confusione. Torino-Napoli si può riassumere così. Un match giocato più di fisico che di testa, con tanti duelli e poca lucidità tecnica. A decidere la gara e a tenere la Juve a distanza ci pensa Fabian Ruiz, ma il protagonista del match, in negativo, è Insigne. Oltre a sbagliare il rigore e un contropiede clamoroso, Lorenzo infatti non riesce mai a entrare nel vivo del gioco, a cambiare passo o a illuminare la manovra. Un’involuzione che a due gare dalla fine della sua avventura col Napoli rischiano di rovinare ulteriormente un addio già molto sofferto.
Senza pressioni di classifica importanti, all’Olimpico Grande Torino Juric e Spalletti si affrontano senza troppi tatticismi. Nei granata c’è Izzo nei tre dietro insieme a Bremer e Rodriguez, con Ricci e Mandragora in cabina di regia e Praet e Brekalo a supporto di Belotti. Stessa formazione vista nella goleada contro il Sassuolo invece per il Napoli, che ripresenta i tre “piccoletti” Lozano, Mertens e Insigne alle spalle di Osimhen e Anguissa e Fabian Ruiz in mediana. A ritmo blando l’avvio del match è di studio e con tante marcature a uomo dei granata gli azzurri faticano a manovrare con rapidità e precisione. Il primo squillo arriva da una girata di nuca di Belotti disinnescata da Ospina con un intervento super, poi il Napoli aumenta i giri tra le linee e si presenta con più pericolosità dalle parti di Berisha. Un tentativo di Anguissa finisce largo, poi Osimhen conclude debolmente una buona combinazione a destra. A caccia di soluzioni per superare il pressing granata, la squadra di Spalletti alterna giocate nello stretto e lanci lunghi per Osimhen, ma Bremer & Co. non si scompongono e la gara resta in equilibrio. Da una parte Mertens sfiora il vantaggio su punizione, poi Berisha blocca un colpo di testa di Insigne e Osimhen ci prova di destro. Dall’altra invece Izzo spedisce sopra la traversa, Ospina esce bene su un’imbucata per Praet e il primo tempo si chiude su un destro a lato di Singo dal limite.
La ripresa inizia con una grande occasione per Praet, ma il belga tocca male e il Napoli si salva. Tentativo a cui gli uomini di Spalletti replicano subito con un destro a giro di Mertens dal limite fuori bersaglio. Botta e risposta che allunga le squadre e accende la gara. Con tanta pressione però c’è poco spazio per inventare e si lotta su ogni palla. Mandragora chiude bene su Anguissa, poi Izzo stende Mertens in area dopo una grande giocata di Osimhen e Berisha para il rigore di Insgine tenendo il risultato in equilibrio. Equilibrio che dura poco però. Dopo un altro clamoroso errore di Insigne in contropiede ci pensa infatti Fabian Ruiz a rubare palla a Pobega e a sbloccare tutto con la complicità di una leggera deviazione di Djidji. Sinistro che cambia il risultato e con le squadre sulle gambe trasforma il finale in una battaglia di nervi in cui conta più la presenza fisica che la tattica o la tecnica. Da una parte Koulibaly chiude alla grande su Pellegri e Ospina è attento su una punizione velenosa di Belotti. Dall’altra Bremer invece rischia l’autogol su un cross di Zielinski. L’ultimo ad arrendersi nel recupero è il Gallo, ma il suo tentativo di testa non va a segno e il Napoli porta a casa tre punti pesantissimi per blindare quasi definitivamente il terzo posto.
Fonte: Sport Mediaset