Domenica di fuoco quella della finale del WGC – FedEx St. Jude Invitational 2020. Il primo torneo di peso dalla ripresa post coronavirus ha infatti visto il ventisettenne americano Justin Thomas spuntare da dietro e trionfare per la tredicesima volta in carriera e la terza in stagione. Con lo score di -13 che gli è valso il successo di Memphis, Thomas torna anche numero 1 del mondo, strappando il primato allo spagnolo Jon Rahm che si era issato a questo storico traguardo per la propria nazione solamente due settimane fa, e dunque diventa il naturale protagonista assoluto per settimana prossima dove a San Francisco si disputerà il PGA Championship 2020.
Per giungere a questo traguardo l’americano aveva infatti bisogno che Rahm terminasse fuori dalle prime 14 posizioni, condizione che si è verificata in quanto la brutta settimana del golfista di Barrika lo ha relegato addirittura fuori dai 50, ad un colpo sopra il par del torneo. Lì davanti invece la battaglia si è giocata un po’ a sorpresa tra il sopraccitato vincitore e Brooks Koepka, restato in scia del rivale fino alla 18esima buca, dove si era presentato con una sola lunghezza di ritardo. Il tee shot troppo a tagliare, terminato in acqua, ha immediatamente chiuso i conti in favore di Thomas, con Koepka costretto a portare a casa un doppio bogey che gli è valso alla fine comunque la seconda posizione, a -10, condivisa con i connazionali Daniel Berger e Phil Mickelson e con l’inglese Tom Lewis.
Manca all’appello chi partiva da favorito numero 1 oggi, non solo per la leadership virtuale dopo tre giri ma soprattutto per lo stato di forma espresso in queste ultime settimane. L’americano Brendon Todd infatti ieri ha subito iniziato col piede sbagliato e non è mai riuscito a correggere la rotta, perdendo addirittura 5 colpi sul campo e precipitando a -7 in 15esima piazza.