Alcuni giocatori e franchigie NBA, dopo non aver giocato questa notte in segno di protesta, stanno pensando di fermare definitivamente la stagione in corso. Tra questi ci sono LeBron James e i Lakers insieme ai Clippers.
Non si tratta, tuttavia, di una vera e propria votazione ma di un sondaggio tra i giocatori per capire le intenzioni di tutti. Una situazione che, dopo le tre partite saltate di questa notte, lascia ancora in sospeso la ripresa dei Playoff, come scrive Adrian Wojnarowski.
Le proteste di queste ore nascono per dare un segnale dopo la sparatoria che ha visto coinvolto Jacob Blake, afroamericano colpito da più proiettili sparati da un agente di polizia nel Wisconsin.
I giocatori si incontreranno questa mattina per un incontro, in contemporanea con la riunione dei proprietari NBA.
“Noi protestiamo e loro ci mandano la polizia in tenuta antisommossa, bello vero? Noi continuiamo ad amare questo Paese, ma lui non ci ama a sua volta. Nella convention repubblicana senti parlare solo di paura, che temono per la loro incolumità ma siamo noi che veniamo uccisi, quelli che non possono vivere in determinate comunità. Per anni ci hanno impiccato, ora ci sparano: credo che ci siano bravi poliziotti, ma il sistema deve comunque cambiare”
Doc Rivers, allenatore dei Clippers