Con la vittoria per 2-1 sullo Stromsgodset, il Bodo/Glimt si è laureato campione di Norvegia per la prima volta nella sua storia: l’ex formazione di Jens Petter Hauge, che ieri ha segnato il suo primo gol in Serie A col Milan, ha un vantaggio di ben 18 punti sul Molde a 5 giornate dalla fine del torneo. In 104 anni di attività, il club superato dai rossoneri nei preliminari di Europa League, aveva ottenuto solo una Coppa di Norvegia.
Squadra simbolo calcistico di una piccola città di appena 50mila abitanti a nord del Circolo Polare Artico e a 16 ore di auto da Oslo. Una squadra che da sempre era paragonata ad un ascensore, proprio perché andava continuamente su e giù: un anno in prima divisione, quello successivo in seconda e così via. Ora è considerata la migliore in Norvegia, almeno dal 2000 ad oggi.
Dopo la promozione del 2017, l’undicesimo posto del 2018 e il secondo della scorsa stagione, è arrivato il titolo dei record. Il primo in 104 anni di storia, mai nessun club così a nord della Norvegia aveva vinto qualcosa del genere. I numeri sono impressionanti: una sola sconfitta in 25 partite, 85 gol fatti e 18 punti di vantaggio sul Molde campione in carica.
Merito di Kjetil Knutsen, promosso da vice a capo allenatore nel 2018. Un 52enne capace di entrare in totale sintonia con ragazzi che potrebbero essere suoi figli: “Sa ascoltarci”, ha detto Berg: “Lo amo”, si è spinto addirittura oltre Saltnes. Loro due, oltre al difensore Brede Moe e all’ex Hauge, sono tutti prodotti del vivaio o giocatori presi dal nord della Norvegia. Almeno il 40% della rosa è stato composto seguendo questo criterio.