Da diverse settimane, i team principali di Formula 1, insieme ai rappresentanti di FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) e Liberty Media, sono impegnati in un lungo confronto mirato a tamponare la crisi causata dalla pandemia Covid-19.
Le forze in campo hanno confermato una grande compattezza, condividendo i provvedimenti d’emergenza: lo slittamento di un anno dell’entrata in vigore del nuovo regolamento tecnico e la modifica del calendario 2020.
Ben diversa è l’atmosfera sulla spinosa questione del budget cap, introdotto originariamente lo scorso anno (per il 2021) con il limite di 175 milioni di dollari, e diventato oggetto di discussione alla luce delle nuove problematiche emerse con il Coronavirus.
Fino a qualche giorno fa, solo indiscrezioni sussurrate, ma nella giornata di mercoledì è arrivata invece, una prima posizione ufficiale, ed è stata una vera e propria bordata lanciata dalla Ferrari. Mattia Binotto ha dichiarato, senza peli sulla lingua, che la Ferrari valuterà programmi alternativi alla Formula 1 qualora fossero adottate queste restrizioni.
Era prevedibile che la Scuderia non sarebbe stata favorevole ad una riduzione del budget cap a 145 milioni di dollari per il 2021 ed ancor meno d’accordo, al successivo passaggio che prevede 130 milioni di dollari nel 2022.
Se venisse adottato un provvedimento di questa portata, per la Ferrari (ma anche per altri top-team come Red Bull e Mercedes) diventerebbe impossibile mantenere tutto il personale coinvolto nella Formula 1 che si troverebbe ad applicare importanti tagli. Binotto definisce “etica” una questione di questo genere per un’azienda che è un riferimento globale nella tutela del proprio personale ed aggiunge che, limitando eccessivamente i costi, si correrebbe il rischio di abbassare considerevolmente il livello, avvicinandolo sempre di più alle categorie minori.
“Siamo ben consapevoli che la Formula 1 e il mondo intero stanno attraversando in questo momento delle grandi difficoltà legate alla pandemia di Covid-19, ma questo non giustifica il voler reagire in tutta fretta con il rischio di prendere decisioni senza valutarne attentamente tutte le conseguenze”.