Sfuma per Jannik Sinner il sogno di aggiudicarsi il primo Masters1000 in carriera e di diventare, a 19 anni, il più giovane trionfatore nella storia del torneo di Miami. La finale è del polacco Hubert Hurcakz (che sale al numero 16 del mondo contro il 21 dell’altoatesino), che vince 7-6 (7-4 al tie-break) 6-4 la sfida tra i due grandi amici e compagni di doppio in poco più di un’ora e 40 di gioco.
Le dichiarazioni di Sinner subito dopo la sconfitta in finale lasciano intendere che questa non sarà certamente l’ultima volta in cui il teenager italiano calcherà determinati palcoscenici. Non è stata, però, una “buona settimana” quella di Sinner. È stata una settimana impressionante, mozzafiato, semplicemente atipica per un diciannovenne.
Stiamo sempre più imparando a conoscere e ammirare la mentalità di questo ragazzo, colui che, ad esempio, in occasione del match dei quarti del Roland Garros 2020 contro il padrone di casa Rafael Nadal – che, su quei campi, ha sollevato qualcosa come tredici trofei – dichiarò che “avrebbe potuto fare di più”. La sua non è spavalderia, tutt’altro.
“A 19 anni o si vince o si impara“ e ieri Jannik Sinner ha imparato, e non sarà certo questa sconfitta a scalfire le grandi ambizioni di un ragazzo che, soltanto due anni fa, era fuori dai primi 300 giocatori al mondo e oggi è il settimo giocatore ad aver conquistato più punti nel 2021.